Ecomuseo Alta Garfagnana

Ecomuseo Alta Garfagnana

Museo Olimpio Cammelli e chiesa vecchia di Gorfigliano

Sito archeologico del Castello Il sito in cui sorge il castello di Gorfigliano è stato sottoposto a più campagne di scavo archeologico finalizzate alla comprensione delle dinamiche di insediamento dei villaggi altomedievali. La collina, su cui insiste il sito – oggi definito La Chiesa vecchia- ha probabilmente veduto nell’VIII secolo la nascita di un villaggio contadino, facente parte di un’organizzazione territoriale di tipo curtense di età longobarda. Il villaggio sembra legato alla crescita della messa a coltura di nuovi castagneti.
Nel 997 secolo, è documentata l’esistenza di un castello come possesso dei Cunimondinghi, che rivela lo sviluppo di una signoria locale (una delle famiglie signorili garfagnine principali) legata al castello e dominante il villaggio ed il territorio. Il castello, in questa fase del medioevo, assunse una importante funzione aggregatrice per l’insediamento della zona come si evince dalla dimensione del sito che è stato evidenziato dagli scavi e ricerche archeologiche. Nel XII secolo, nella fase di massima espansione del potere signorile, si assistette ad un notevole ampliamento e rinnovamento del castello (torre e cinta muraria) con la costruzione della torre trasformata, nel 1762, nel campanile ancora visibile sul culmine della collina. In questa fase dovette essere edificata anche la chiesa dei santi Giusto e Clemente, citata nel XIII secolo. Il villaggio si sviluppò attorno alla torre lungo i versanti della collina fortificata.


Il castello rimase, di fatto, dopo la fase feudale, sempre sotto la dominazione lucchese mentre, nel religioso, la sua chiesa dedicata a S. Giusto e S. Clemente appartenne alla Diocesi di Luni ed alla Pieve di S. Pietro di Castello (attualmente Piazza al Serchio). Essa è documentata nelle decime della fine del XIII secolo, negli Estimi del 1470 e nelle visite pastorali ed apostoliche del Lomellini nel 1568 e del Peruzzi nel 1584.

Nel XVIII secolo essa fu tuttavia completamente ristrutturata nelle forme del barocco locale. Danneggiati fortemente dal terremoto del 1920 e da abbattimenti successivi, la chiesa ed il villaggio, furono abbandonati.

Il sito e la chiesa, si ridusse in condizioni di degrado situazione da cui solo il massiccio intervento di recupero svolto alcuni anni fa da un gruppo di volontariato locale, ha consentito di arrestare la situazione di grave deperimento della chiesa (ora riaperta al culto) e del campanile e la ricostruzioni quasi ex novo della canonica annessa.

In una porzione di questo edificio è alloggiata la struttura espositiva denominata Il Museo dell’identità culturale nell’Alta Garfagnana. Questo illustra come, nella contemporaneità, si è vissuto – dagli anni ’70 in poi- il mondo contadino, i suoi oggetti, i suoi ricordi (il lavoro delle cave come attività industriale inserita, tuttavia, in un’area rurale) nonché che documenti i segni di ruralità sopravvissuti nei caratteri e nelle ritualità delle comunità locali. In questa trova ospitalità la raccolta etnografica di reperti di Gramolazzo, così com’è, quale esempio di come è stato vissuto, dopo la sua interruzione, il mondo contadino e i suoi segni. Tale sezione documenta la figura del raccoglitore, Olimpo Cammelli, naturalmente in relazione agli altri abitanti del luogo, divenendo, così, occasione per trattare della popolazione e della sua identità culturale.

La raccolta è stata ricostruita in questa logica, ricostruita, così com’è, conservando i caratteri attuali, derivati da una storia lunga, delle comunità dell’Alta Garfagnana nella loro contemporaneità, documentando i segni di cultura contadina sopravvissuti (il canto del maggio di Gorfigliano, i natalecci delle frazioni, le ritualità esistenti, ecc.). Il materiale documentario esposto descrive, naturalmente, i lavori di ricostruzione della Chiesa Vecchia, nell’ottica dell’impresa popolare, cioè svolta completamente a carico della comunità paesana.

 
 
Museo dell’identità: Tel: 3466310940