Ecomuseo Alta Garfagnana

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Il villaggio ed il castello di Bergiola

Il castello medievale di Bergiola si colloca nell’area della cosiddetta Garfagnana Lunense, cioè nel territorio, appartenente geograficamente alla Garfagnana, ma sottoposto, nel religioso, alla Diocesi di Luni. Nulla, di fatto, si sa della località nei secoli precedenti il medioevo quando viene documentato il castello, collocato in una posizione strategica, fra Garfagnana e Lunigiana, nel versante della Valle dell’Aulella, a formare una linea di fortificazioni con Renzano, Albiano, Pugliano, Castiglion delle Ginestre (Castiglioncello), Montefiore e Regnano; fortificazioni poste nell’area di strada di una delle principali varianti (la Via del Volto Santo) del sistema viario della Via Francigena. Fu una delle fortificazioni dei Marchesi Malaspina della Lunigiana che ebbero giurisdizione sul territorio denominato dai Lucchesi delle “Terre di Oltre giogo” (ultra iuva), in quanto collocate oltre il passo di Tea e di Minucciano. Queste terre furono un’entità territoriale compatta, più volte citata nella storia, che accomunava –nell’ambito del Piviere di S. Lorenzo di Vinacciara- Casola, Bergiola, Pugliano, Albiano, Renzano, Novella, Metra e Sermezzana. Fu questo un territorio di giurisdizione, in età feudale, dei signori di Fosdinovo, una delle diverse famiglie premalaspiniane; tuttavia non sappiamo se il castello di Bergiola, in quella fase, esistesse. E’ invece documentato nel corso del XIV secolo, quando vive una storia assai travagliata. Nel 1308, Bergiola appartiene a Lucca, comparendo fra i castelli tenuti, per statuto, a portare il cero per la festa di S. Croce. Nel 1313 Arrigo VII lo concede a Spinetta Malaspina assieme ad altri comuni del Piviere di S. Lorenzo. Nel 1319 Bergiola è coinvolto nel duro scontro fra lo stesso Spinetta ed il signore di Lucca, Castruccio Castracani degli Antelminelli che lo riconquista. Alla morte di Castruccio torna ai Malaspina e loro alleati fino a che, alla fine degli anni ’60 del ‘300 torna a Lucca. Nel 1373, scoppia una rivolta capeggiata da Ser Cecchinello dei Nobili di Pugliano contro la dominazione lucchese che Giovanni Sercambi documenta nelle sua Croniche, con un disegno in cui compaiono i castelli di Casoli oltre il giogo, di Pugliano e di Bergiola. In quell’occasione, Lucca decide di inviare una spedizione militare per salvare l’onore dello stato e riconquista Casola e Pugliano, cui concede statuti e privilegi. Nella seconda metà del ‘400 Casola entra nell’orbita di Firenze, cui si darà nel 1496. Si rompe così l’unità delle terre di oltre giogo con Bergiola. Il castello di Bergiola viene pertanto a trovarsi come ultimo avamposto, con Pugliano, dello stato lucchese, al confine, fino al 1496, con lo stato di Firenze, insediatosi saldamente in Lunigiana orientale con il Capitanato di Fivizzano (1477-78). In questa collocazione risente di tutte le controversie fra i due stati di Lucca e di Firenze. Il borgo sviluppatosi all’interno delle mura e di cui rimangono ampi resti è, in grande parte, frutto di un’edificazione postmedievale. Il terremoto del 1920 e, più ancora, lo spopolamento del secondo dopoguerra determinano l’abbandono dell’abitato di Bergiola.